Condizione della donna in Arabia Saudita

Donne in niqab scattano delle fotografie davanti alla moschea Mohammad al Mahruq in Arabia Saudita

I diritti delle donne in Arabia Saudita sono molto limitati rispetto a quelli degli altri paesi vicini, anche se migliorati leggermente rispetto a prima.

Nel Global Gender Gap Report 2016 del World Economic Forum l'Arabia Saudita si è classificata 141ª su 144 paesi rispetto alla parità di genere,[1] un peggioramento rispetto al 134º posto su 145 che aveva conseguito nel 2015 (anno della concessione del voto alle donne, ottenuto molti anni dopo rispetto agli altri paesi). Nel 2018 occupa la stessa posizione[2].

L'Economic and Social Council (ECOSOC) delle Nazioni Unite ha eletto l'Arabia Saudita alla Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne per il periodo 2018–2022.[3]

Nel 2019 il Global Gender Gap Report posiziona l'Arabia Saudita 146ª su 153 Paesi analizzati, sotto il Libano di una posizione e sopra il Ciad di una posizione, con un ranking di 0,599 su un punteggio che va da 0,000 a 1,000. La posizione è migliorata rispetto al 2006, quando il punteggio era di 0,524 su 1 e la posizione era 114ª. La partecipazione economica è passata da 0,240 (2006, 115ª posizione) a 0,375 (2019, 148ª posizione). Il 24,6% delle donne fanno parte della forza lavoro in Arabia Saudita (13% nel 2015). Il 16,4% dei manager, legislatori e personalità importanti sono donne. Il tasso di alfabetizzazione è del 92,7% (97,1% gli uomini). Il 97,1% delle donne ha completato gli studi primari, l'84,2% gli studi secondari, il 68,9% ha conseguito una laurea. Il 19,9% dei componenti del Parlamento è composto da donne, lo 0% dei ministri sono donne. L'età media per avere un figlio è di 32,2 anni e il numero di figli per donna sono 2,34. 17 donne su 100.000 muoiono di parto naturale[4]. In un paese estremamente conservatore, in cui vige la sharia e in cui si assistono a continue violazioni dei diritti umani, rimane difficilissima l'emancipazione femminile. Nel 2021 la sua posizione sale al 147º posto su 156 paesi analizzati, con un punteggio di 0,603 su 1,000.[5]

Secondo un sondaggio effettuato nel 2014, l'11% degli intervistati musulmani ha ritenuto giusto che le donne indossassero obbligatoriamente il burqa in mezzo alla strada, il 63% ha optato per il niqab, l'8% ha preferito lo chador, il 10% ha affermato che le donne dovrebbero coprire il loro capo con l'al-amira, il 5% ha scelto l'hijab mentre solo il 3% ha affermato che una donna dovrebbe girare a testa scoperta. Il 47% ha affermato che una donna dovrebbe sempre scegliere come vestirsi, a prescindere dalle norme sociali nel paese[6].

Nonostante la stragrande maggioranza delle donne indossi il niqab, in Arabia Saudita non vi è alcuna legge che obblighi le donne ad indossare il velo. Gli unici due paesi sono invece Iran e Afghanistan.

Delitti d'onore e molestie sono all'ordine del giorno. Nell'aprile 2021 la 19enne Hadeel Al-Harithi è stata data alle fiamme e uccisa da suo marito e suo fratello solo per aver avuto un account Tiktok attivo[7].

  1. ^ (EN) Rankings, su reports.weforum.org. URL consultato il 29 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2018).
  2. ^ (EN) Rankings, su reports.weforum.org.
  3. ^ (EN) No Joke: U.N. Elects Saudi Arabia to Women’s Rights Commission, For 2018-2022 Term, su unwatch.org.
  4. ^ Global Gender Gap Report 2020 (PDF), su www3.weforum.org.
  5. ^ Global Gender Gap Report 2021 INSIGHT REPORT MARCH 2021 (PDF), su www3.weforum.org.
  6. ^ (EN) 1615 L. St NW, Suite 800Washington, DC 20036USA202-419-4300 | Main202-857-8562 | Fax202-419-4372 | Media Inquiries, How people in Muslim countries prefer women to dress in public, su Pew Research Center. URL consultato il 28 luglio 2020.
  7. ^ (AR) من هي هديل الحارثي وسبب وفاتها, su موقع محتويات, 26 aprile 2021. URL consultato il 10 maggio 2021.

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